martedì 17 dicembre 2013

Ho evocato il diavolo...

... e veste rosso e tentacoloso!

Un bar. Tre persone. Una macchina attrezzata che ci aspetta. La luna piena ci aspetta. L'attesa che il bar si svuoti. 23.41: il bar si svuota. Via alla macchina. Mezz'ora di guida. Ed eravamo sullo spot.

Queste sono state le premesse della notte tra il 15 e il 16 dicembre in cui, durante una battuta di eging, ho preso il mio primo Calamaro!Lo spot vedeva un porticciolo che finiva in una lunga scogliera, e noi lanciavamo dalla punta estrema di questa scogliera dove a destra avevamo il mare aperto, a sinistra il porticciolo con la sua imboccatura, e a ore 10 un ristorante che proiettava delle luci molto forti. Io ho lanciato un po' ovunque ma la cattura è avvenuta fra il mare aperto e le luci del ristorante. Appena l'esca si è avvicinata alla scogliera, ho cercato di diminiurne l'affondamento a causa della profondità che andava man mano sempre di più a calare. Dopo una leggera "cimbellata" per verificare se dopo la caduta dell'artificiale qualcosa avesse abboccato, do una jerkata molto forte, e lì per lì mi pareva quasi di aver preso il fondo. Incomincio il recupero e vedo che quel "fondo" si muoveva! Continuando il recupero sentivo le famose fogate del calamaro, ma ancora non avevo la certezza che fosse lui, pensavo che avrebbe potuto anche essere un polpo. appena tocca la superficie incominciano i sui spruzzi che sembravano fontane! Dopo il combittimento riesco a salparlo e le urla che ho lanciato dalla gioia le avranno sentite anche da casa mia!



Finalmente, dopo tante prove, riprove e controprove, questo diavolone rossissimo E' ARRIVATO!
La pratica successiva dopo la cattura è quella dell’ika shime, ovvero una pratica con la quale si può uccidere il calamaro il più velocemente possibile, in modo da non far soffrire il cefalopode e preservarne la freschezza delle carni. Il cambio tempestivo di tutto il colore del calamaro in bianco-trasparente implica che l'operazione è andata a buon fine. Rispetto per le nostre prede.



ATTREZZATURA:
Canna: Shimano Antares Special Progressive 8' 7-21g

Line: trecciato 10lb Fireline Berkley
Lure: Yo-zuri Super jig Squid 2.5

Un grazie speciale ad Alessio e Clara che mi hanno accompagnato in questa seconda avventura 'tentacolosa'!

Alla prossima avventura,

Guglielmo

venerdì 29 novembre 2013

Vari eventi e un po' di Eging

Non si può che dire il tempo ultimamente sia stato dei migliori!
Quando il proprio padre preme il pedale sul fatto che devo andare a togliere il motore marino dalla mia piccola imbarcazione, significa che la 'stagione della barca' è praticamente finita!

Che fare quando la propria ragazza è in crociera, ed incomincia l'arrivo del forte freddo e di altri agenti atmosferici molto variabili e forti?
Seguiamo un percorso composto di piccoli eventi.

Dal 22 al 24 Novembre si è tenuta presso Carrarafiere SRL la fiera "Mondo Caccia e Mondo Pesca", una piccola fiera che mi ha consentito di conoscere diverse persone tra cui uno dei miei pescatori preferiti in assoluto, che seguivo sin da piccolo e continuo a seguire tutt'ora; sto parlando del mitico Marco Volpi!
Mentre stavo parlando con un altro grande pescatore, Fabio Storelli, lui mi dice: "eccolo Marco, lo volevi?" ed era esattamente dietro di me che stava andando verso l'uscita con al guinzaglio il suo cagnolino, al ché mi sono subito fiondato su di lui per presentarmi, stringerli la mano, scattare una fotografia e chiedergli i primi consigli sulla pesca che mi venivano in mente, in particolare riguardanti la pesca del Pagello Fragolino.



Successivamente ho continuato a girare un po' per la fiera passando prima dalla sezione caccia e poi dalla sezione pesca.



Grazie ai ragazzi di Clan Pesca ho avuto modo di conoscere a telefono il mitico 'Bass Hunter' Luca Ruggeri, e nello stesso stand, ho capito molte cose interessanti riguardanti le canne da Bass Fishing, ovvero la differenza fra azione giapponese e azione americana. Devo ammettere che sto pensando ad un futuro pensierino sulla Abu Garcia Veritas una canna ad azione americana.
In un altro stand ancora, gestito da Andrea Danubio e Andrea Dell'Amico, ho trovato dei vecchi egi, che pensavo fossero irreperibili, data la loro 'vecchiaia':


Non ho potuto fare a meno di prenderli in tutte le colorazioni disponibili anche solo per collezione
Misura: 2.5


Sono andato alla fiera con mia mamma il giorno 22; il giorno 24 invece è stato un giorno molto particolare perché si è tenuto presso il porto di Livorno un Rock Fishing day organizzato da Marco Gentili. L'evento ha dato modo di passare una giornata in compagnia di altri ragazzi, con i quali passare una piacevole giornata all'insegna del rock più sfrenato.

La giornata è stata particolarmente fredda ma qualcosa è uscito, e non certo per merito mio:

Scorfano Di Marco Gentili


Polpo di un altro ragazzo partecipante all'evento

Mio scappottamento grazie a questo piccolo goby
L'ultima uscita di questi ultimi tempi è stata insieme a due miei amici, possessori di un bar vicino a casa mia, che ahimè fra pochi giorni non ci sarà più.
La serata è partita con la ricerca dei Calamari, ma sfortunatamente non siamo riusciti a trovarne neanche uno, e allora abbiamo deciso di andare alla ricerca di qualche seppietta sperduta.
Dopo aver battuto diversi moletti della costa livornese, siamo giunti al porto principale di Livorno, e lì una seppina molto fonda è venuta a farci un saluto:



Anche uno stranissimo granchio mai visto prima è venuto a farci visita

Alla prossima avventura, sperando nel rossissimo calamaro!

Guglielmo


martedì 5 novembre 2013

Maschere di Halloween Sicule

Come ogni anno sono tornato in Sicilia per la festa dei morti, poiché là risiede il santuario dei miei nonni materni.
E' quasi impossibile riuscire a non pescare in un bellissimo posto come l'isola di Ortigia (Siracusa), anche se il tempo a disposizione è veramente poco!

Rimane decisamente uno dei posti più belli in assoluto per il Rock Fishing e un'autentica miniera per aumentare il proprio 'album delle figurine' de Rock Fishing Game; sta di fatto che lo scorfano più grande che io abbia mai catturato l'ho preso proprio ad Ortigia, ma forse di questa cosa ve ne avevo già parlato in un altro post (no title (per davvero))...

Questa è una carrellata delle catture dell'anno scorso; i pesci nuovi del mio Rock's album sono stati il ghiozzo bocca rosa e il sarago maggiore, ed ho aumentato il record di taglia della donzella e dello scorfano. Sfortunatamente le immagini non sono di grande qualità a causa della mancanza di una buona macchina fotografica (ritrovandomi solo con il mio vecchio Nokia C2) cosa alla quale ho rimediato alla grande quest'anno... 












Quest'anno ho pescato molto meno rispetto all'anno scorso, anche se avevo più attrezzatura a disposizione come gli egi, e una canna in più, però l'unica mattinata intensiva che avevo a disposizione l'ho sfruttata all'insegna del rock! Ed anche quest'anno sono riuscito ad ampliare il mio Rock's album con un strano tordo, uno scorfano rosso di basso fondale e una micro cernietta bruna:




Ovviamente non sono mancate le laute colazioni...


E Le grandi... Vedute!


Un saluto a questa Bellissima terra e alla prossima avvenuta,

Guglielmo

martedì 29 ottobre 2013

Sepidae Game

Era da un bel po' che non mi facevo vivo sul blog, ma fra vacanze con la ragazza, bruttissimi tempi e impegni di varia natura era diventato quasi impossibile andare a pescare, ma quando il desiderio di bagnare l'esca diventa una vera e propria 'febbrona' beh... facciamo il pieno e andiamo!
Siamo nel bel mezzo del periodo delle seppie, e ad essere sincero quest'anno, più o meno un mesetto fa, ero già stato una volta a pesca di esse ma ancora non erano entrate del tutto, infatti solo tre ne portai a casa, insieme ad un polpo, e nello stesso giorno mi si slamarono altri due polpi!

Ieri (28/10/2013) sono voluto ritornare alla ricerca delle amiche tentacolute, dopo un mese di pausa: sveglia alle 7 del mattino, benzina al serbatoio della barca, sei canne (che poi sono diventate 5 perché una mi si è spezzata completamente, probabilmente incagliando in qualche tramaglio sul fondo) e via!

La tecnica non è l'eging, direi che il metodo migliore per definirla è 'pesca alle seppie dalla barca' (montatura leggermente più appesantita rispetto alla normale pesca a scarroccio: piombi da 25-30 grammi a foro passante, lenze madri non sotto lo 0.26 e finali rigorosamente dello 0.33 in fluorocarbon).

La pesca è durata meno del previsto, a causa dell'arrivo del libeccio, ma ha contato ben 11 esemplari di seppia di pezzatura medio piccola, fra le quali emergevano anche un paio di pezzature molto più grandi!

Shooted with Nokia C2


Il barchino dopo la pescata



La pesca alle seppie dalla barca è un'autentica mania; spero di ritornare presto in pesca con catture più rispettabili e con la barca leggermente meno nera!

Alla prossima (che sarà in Sicilia, tra pochissimi giorni)

Guglielmo

sabato 31 agosto 2013

Rock pre-esami

Dopo essere stato invitato a cena a casa dalla "suocera" in quel dì della Versilia, avevo già deciso prima di partire di casa di voler fare un paio di lanci a rockfishing nel canale di Viareggio dopo cena.
Mentre mi stavo mettendo la luce da testa tenendo l'esca in acqua ho sentito delle forti fogate verso il basso. Metto la luce alla meno peggio e tiro su (notare come nella fotografia la luce da testa sia messa al contrario); era lui:

Shooted with Olympus Tough TG-810
Uno scatto e via nella tana. Dopo questa cattura mi sono messo a pescare con molta attenzione, però non è uscito nessun altro esemplare. Speriamo in un autunno molto promettente all'insegna del Rock e soprattutto dell'Eging!

ESCA: Shad Yamashita Maria 1.5" pink Glow + Ecogear Shirasu head #8 0,9g (talmente letale quest'ultima che mentre la stavo legando alla lenza madre mi sono bucato, e non poco!)

Alla prossima 

Guglielmo

venerdì 23 agosto 2013

La febbre rosa vol.2

Raccontare la paragata di ieri sarebbe come cercare di spiegare ad un cieco come sono i colori, quindi mi limito a descrivere passo passo la giornata e soprattutto la genesi di questa bellissima avventura, ancora una volta alla ricerca del pagello fragolino (Pagellus Erythrinus).

Appena conclusa la prima pescatina dell'anno di pagelli (vedi La febbre rosa), mandai subito un messaggio ad un mio carissimo amico (grandissimo pescatore di paraghi e di orate e colui che mi ha insegnato un sacco di cose su questa tecnica) di nome Enrico e lui prontamente mi chiamò per farmi i complimenti e mi fece subito una proposta alla quale non potei assolutamente rifiutare:
"Sei libero giovedì 22?" disse lui.
Ed io "Certo che sono libero!" dissi; e il resto ve lo potete anche immaginare!

La giornata è incominciata alle 7.30 al moletto N.Sauro di Livorno (posto di una cattura e di una "gara" che non dimenticherò mai per mano di Silvia in no title (per davvero)), dove da lì siamo partiti insieme a Massimo, un amico di Enrico, e siamo partiti alla volta di un'avventura incredibile!
Inizialmente non siamo riusciti a raggiungere la posta desiderata a causa di un fortissimo vento che giungeva fuori dal golfo prossimo alla cala del Leone, al dunque abbiamo deciso di spostarci verso una posta più vicina rispetto al punto di partenza.

Sono stato talmente preso dal guardare il cimino della mia Italcanna Bolentino (esecutrice di due catture che l'hanno fatta letteralmente cantare: due perchie e due paraghi) che non ho scattato neanche qualche foto durante l'azione di pesca, quindi mi limito a mostrare la pescata finale che ha contato ben 9 paraghi e 4 povere perchie che sfortunatamente sono salite in superficie con la vescica natatoria gonfissima in modo da non poter sopravvivere al rilascio.



Foto al rientro contro il maestrale

da sinistra Enrico e Massimo

Enrico ed io
Un ringraziamento ad Enrico per lo splendido l'invito e adesso è il momento di sognare la prossima pescata!

Alla prossima

Guglielmo

mercoledì 14 agosto 2013

La febbre rosa

E' il 13 di agosto e i dubbi sulle tecniche da cimentarci sono infiniti. Però in questo periodo c'è un'autentica voglia che sovrasta le altre, e che io personalmente etichetto come "febbre", poichè l'unico modo per curarla è andando a pescare: la febbre del pagello fragolino (Pagellus Erythrinus).

La tecnica è simile, se non uguale in certi casi, a quella che adoperai a Giugno dalle parti del tombolo della Feniglia, ovvero il bolentino a scarroccio.
Questa volta le cannine che adoperai alla Feniglia le ho lasciate a mia sorella, in modo che le potesse usare lei, io ho voluto completamente cambiare attrezzatura per questa occasione, cercando di aumentare le zavorre in modo da poter effettuare una ricerca molto più selettiva di pesce.

Io pescavo con la prima, mia sorella con la tradizionale seconda

Sono usciti molti pesci, però ancora la taglia è piccola; tra questi il primo pesce, appena arrivati sullo spot, è stato il più bello fra i pescati:


Una gallinella che appena il piombo ha toccato il fondo ha mangiato subito all'amo pescatore (quello più rivolto verso il fondale).
Successivamente le catture sono state abbastanza continue, fino a che non è giunto il primo pomeriggio, e da quel momento le mangiate sono definitivamente finite.

La pescata ha portato a casa:
  • 12 paraghetti
  • 1 sogliolina 
  • 3 trigliettine
  • 1 sugarello
  • 1 gallinella
La pesca del pagello fragolino è una pesca molto divertente, che da sempre mi ha appassionato, e che fra tutte le pesche posso considerarla come quella che risulta quasi sempre catturante e che non lascia quasi mai a mani vuote, l'unica pecca è la dimensione dei pesci che talvolta risulta eccessivamente piccola; per questo spero di poter cercare poste dove, pescando anche a barca ancorata, possa effettuare catture molto più rispettabili di quelle avvenute fin ora.

Ultima foto di una coppiola di pagelli. Non l'unica volta che hanno mangiato a coppia!
Alla prossima

Guglielmo

giovedì 25 luglio 2013

Le occhiate del faro

Finalmente scrivo qui sul mio blog la tecnica che definisco la mia disciplina principe: la traina leggera (o ultra leggera o piccola traina).

Due giorni fa sono ritornato sulle secche del faro e della Meloria e sono stato molto contento di aver trovato una buona attività di pesce. Rispetto agli anni scorsi, quando ero più "cicciaio", quest'anno sono stato molto più selettivo per quanto riguarda la taglia: target minimo 20 cm.



sono usciti sei belli esemplari di occhiata (oblada melanura) e verso l'ultimo e finale tratto di traina, in un fondale di 20 m è uscito anche un bel sugarello o suro (trachurus trachurus).










L'esca domini è stata il raglou perla e rosso da 55 mm, e i colori molto chiari, che solitamente si rivelano devastanti, non hanno portato i loro frutti.
Al calar del sole è stato molto buono anche il raglou verde fosforescente di dimensioni molto generose (85 mm); per quanto riguarda i "polpettini" o octopus, i colori arancioni sono stati i migliori.

La traina leggera è una tecnica che da sempre mi ha entusiasmato per la sua dinamicità e la continua ricerca di pesci predatori talvolta anche inaspettati! E' stata tramandata da diverse generazioni nella mia famiglia, infatti tutte le nozioni a riguardo le devo a mio padre e sopratutto allo zio di mia mamma che insegnò anni or sono a mio babbo in zona bellissima della Sicilia chiamata Terrauzza (Siracusa). Non sto a scrivere tutta la storia a riguardo; chi vuole sapere qualcosa può benissimo scrivermi nei commenti.

C'è un'altra questione, sulla quale mi piacerebbe discutere qua... Le attrezzature che utilizzo non sono molto "avanguardistiche", soprattutto le canne più che i mulinelli. Utilizzo le Italcanna modello barca in due misure comprese tra 100cm-160cm. Sono affezionatissimo a queste canne, data la loro età e tutte le "cicatrici" che portano per le molteplici avventure che ho fatto loro passare, ma mi chiedo se oggigiorno esista qualche altra cannina che sia l'evoluzione di queste; molto più leggera e molto più sensibile, senza ricorrere obbligatoriamente al mulinello a tamburo fisso. Spero di trovare prima o poi risposta da qualche esperto pescatore trainista.

Detto questo ringrazio la mia ragazza che questa volta si è divertita molto anche in una giornata particolarmente impegnativa (quasi 3 miglia dalla costa) e un grande ringraziamento va anche alle bellissime secche del faro (ship-light Livorno), che regalano sempre emozioni e ricordi bellissimi.


Alla prossima

Guglielmo

domenica 14 luglio 2013

Bass fishing prototype

Tra i pesci che ho pescato ce n'è uno che mi è sempre mancato di pescare e che avrei sempre voluto provare l'emozione di allamare; sembrerà strano ma è il Black Bass (Micropterus salmoides).

Da piccolo spesso andavo in una cava vicino casa a lanciare con i miei familiari, e provavo in continuazione diverse tecniche, fra le quali la mosca e lo spinning; sta di fatto che se adesso devo fare una sola spesa per praticare questa pesca (che sarebbe quella del permesso di pesca annuale in acque interne nella regione Toscana) devo ringraziare mio babbo, che negli anni passati (1975-2005 ca) ha messo su un arsenale di esche e di buone attrezzature che tutt'ora mi ritrovo, e che cerco di sfruttare a pieno anche se impossibile provare tutto!
Insomma, tornando alla cava dei tempi andati, mai avevo preso un bass o un luccio, neanche in altre acque interne dove sono stato a pesca. A voler esagerare ho visto un luccio scappare a mio babbo e un bass che si accingeva a mangiare una strip bait da un altro pescatore (non preso alla fine).
Le esche dello spinning per me esistevano solo di pochissimi tipi: Rotanti o Rapala.

In questi ultimi tempi, vedendo su internet tramite video e immagini quello che effettivamente è il Bass fishing, volevo assolutamente provare anch'io a prendere il mio primo pesce persico-trota!
Ho cercato quelli che sono gli spot più vicini alle mie zone, e ho dato inizio a quelle che definisco avventure di un oretta o due.

Tre canne mi hanno accompagnato in questa peripezia, una o due light (2g/3g-10g/15g), una medium-light (5g-20g) e una medium (10g-30g). Una vasta gamma di artificiali, tutti riordinati dalle vecchie scatole del padre. L'operazione di riordine ha portato via diversa parte di un pomeriggio.

Il primo giorno tantissimi attacchi! ma nessun pesce allamato... Non riuscivo a ferrarli come si deve, sentivo solo l'attacco e al momento della ferrata, pescando con ami offset e con vermoni in silicone, non riuscivo proprio a farli rimanere attaccati.

Il secondo giorno ho deciso di "dressare" meglio il vermone, così ho fatto una specie di montatura a tre ami; a quel punto il mio primo bass finalmente è venuto fuori, però purtroppo le sue sorti non sono andate molto bene e questa cosa mi ha fatto stare male. Dopo che avevo capito la lezione, ho deciso di non usare più quella montatura killer.

Così il terzo giorno ho pescato con un amo solo e tutto è andato per il meglio, non solo la pesca ma proprio tutto il giorno è stato un vero successo: la mattina avevo sostenuto un esame con buonissimi risultati e verso il tardo pomeriggio sono andato sullo spot e mi sono divertito da matti! Sono usciti ben tre persici che hanno mangiato benissimo e sono ritornati nel loro habitat nel migliore dei modi:


Il quarto giorno era partito con una mezza idea di andare alla ricerca del pesce serra in tutt'altro contesto, ma la mia sorellina mi ha fatto cambiare idea, sicché beh... è arrivato il 4° giorno di pesca al bass:

Ringrazio mia sorella Olimpia per le fotografie; adesso deve imparare per bene a fare filmati




Il bassfishing mi sta veramente entusiasmando molto; le tecniche di pesca di spinning al bass sono veramente infinite. Non si rimane più alla concezione cucchiaino-rapala, senza sapere nemmeno la differenza tra crankbait e jerkbait o fra qualsiasi altra esca specifica; qui si parla di un mondo veramente infinito dove non basta tutta la carta del mondo per scrivere riguardo al bassfishing (S.Corsi).
Spero di poter provare generalmente quasi tutti gli "stili" di questa pesca, possibilmente in molteplici spot diversi; mi piacerebbe inoltre provare una canna da casting, che non ho e non ho mai avuto occasione di imparare a usare, nel caso se trovo una buona offerta di usato non me la farò scappare.

A presto

Guglielmo

martedì 18 giugno 2013

The Ballad of Trachinus draco and Bothus podas

Kayak Fishing alla Feniglia

Giusto ieri sono tornato da una vacanzina di quattro giorni presso il tombolo della Feniglia (Argentario).
La spiaggia della Feniglia consiste in ben sette chilometri di spiaggia libera di cui solo una piccola parte comprende aree balneari, mentre nella parte più esposta a sud-ovest risiede porto Ercole.



In uno spot del genere, completamente sabbioso, ho optato per una SOLA tecnica, che adopero da tantissimo tempo e solo ora ne parlo qua sul blog, la quale mi ha permesso di portare a casa un buon pescato: la pesca a bolentino a scarroccio, e in quest'occasione dal kayak (Scrambler - Ocean kayak).



La qualità delle canne, che non superano il metro e mezzo di lunghezza, non è delle migliori, e nemmeno quella del mulinelli, anch'essi molto piccoli e leggeri, dato che sono molto sottoposti alla salsedine pescando dalla canoa.
Le lenze in bobina sono mediamente comprese tra lo 0,20 e lo 0,25 nylon e i terminali sono dell 0,15 fluorocarbon; i piombi variano di grammatura tra i 10 e 35 grammi (infinite possono essere le forme: saponetta, pera, sfera, oliva, ecc.) per gli ami ho optato per un #6.



Scattata in ottobre 2011

Un altro attrezzo di fondamentale importanza per la pesca a scarroccio sia dalla barca che dalla canoa, è l'ancora flottante, utilissima per evitare di essere eccessivamente trasportati dalla corrente e per avere un ottimo assetto di pesca anche con un mare non calmissimo. Bisogna usufruire dello scarroccio dell'imbarcazione, ma non in eccesso! Scarrocciare si, ma poco!






Le specie che ho trovato in questi fondali sabbiosi sono state relativamente poche e questa per me non è stata assolutamente una sorpresa. Le specie in questione sono due: Rombi chiodati e Tracine drago, escludendo due sporadiche sorprese di una gallinella in prossimità di tre yatch che sostavano davanti a me, e di un polpo che ha strappato il mio 0,15.
Come esche ho utilizzato principalmente coreani e coreani rossi (prima volta che parlo di una tecnica ti pesca con esche vive).





Gli unici pesci che ho trattenuto sono stati i rombi, i quali ritengo siano una specialità culinaria; anche le tracine non sono da meno, ma la mamma della mia compagna, colei che cucina i pesci, non si sentiva in grado di pulirli o rischiare di essere punta, sicchè queste piccole grandi combattenti hanno avuto la libertà.

L'ultimo giorno è stato uno dei più divertenti. Ho sostato davanti all'imboccatura del porto per provare a pescare qualche pesce diverso dai soliti rombi e tracine, ma ho avuto scarsi risultati; in compenso vedevo sotto ai miei piedi, banchi di pesci che stavano predando e non riuscivo a capire bene cos'erano, al ché ho avuto un'illuminazione: ho tagliato completamente la montatura con la qualche stavo pescando a fondo, e ho lasciato solo un moschettoncino con un terminale rattoppato sul momento a due ami. Volevo trainare gli ultimi coreani che mi erano rimasti. Non ho fatto in tempo a calare tutto il filo necessario che ho avuto subito un'abboccata simpatica:







Due micro occhiatine si sono fiondate sul coreano trainato, non resistendo assolutamente alla tentazione dell'esca; la montatura ha fatto il suo effetto! Due foto per questa cattura, una per come è avvenuta l'abboccata, l'altra nella Plano troll, e poi via libere. 

Subito dopo ho cambiato il terminale, mettendone uno con un amo solo, dato che avevo quasi esaurito le esche me ne rimaneva soltanto un pezzettino da trainare con un amo solo. 
I risultati si sono fatti comunque vedere:



Una bellissima aguglia non ha resistito al mangiucchiato pezzettino di verme trainato; era proprio affamata, o forse dovrei dire: erano tutti affamati in quel momento! Una foto del release e via nell'acqua.
Peccato che quando sono ritornato più tardi a trainare con un piccolissimo jerk da un paio di grammi, il momento di gloria fosse finito, ma pazienza, mi sono divertito tantissimo soprattutto con una cannina peso piuma il cui cimino è estremamente sensibile, e questa piccola peripezia mi ha fatto venire voglia di tornare al più presto sulle mi secche locali a fare la traina ad occhiette ricciolette e sugarelli!

Foto scattata nelle ore diurne
Foto scattata al calasole

La Feniglia con i suoi tesori dei fondali sabbiosi mi ha regalato delle bellissime emozioni, avendo avuto modo di aver riutilizzato delle tecniche di pesca tradizionali e innovative alla stesso tempo, il ché ha portato a tre giorni di pesca in mare aperto alla ricerca di alcuni tipi di pesce che non ricercavo da diverso tempo.

Un posto dove ritornerei sicuramente molto volentieri, magari concentrandomi di più sul lato traina.

A presto

Guglielmo