venerdì 4 settembre 2015

La settimana della bolognese

C'è sempre un periodo durante l'anno che il tempo non consente di uscire con la barca. Quale momento migliore per (ri)tirare fuori le bolognesi e mettersi sul pontile (medesimo dal quale mollo gli ormeggi e sbarco) alla ricerca di lei, la spigola?
Sono state due le uscite durante le quali ho rimesso in pratica questa pesca, e l'esca utilizzata è stata il bigattino (2€ per due pomeriggi di pesca), fornitomi dall'amico e negoziante #1 a Pisa di articoli da pesca, Sandro Rota
I due pomeriggi sono andati particolarmente bene. C'è stata una grande varietà di specie ittiche, tra cui piccoli cefali, saraghetti, oratine, spigolette di 20-23 cm e un capitone.





Ovviamente tutte queste minuterie sono state slamate con cura e ributtate subito in acqua. 
Il giorno successivo si è notato una diminuzione della mangianza riscontrata il giorno precedente, ma, nonostante ciò, quando avevo esaurito le esche nel panaro zucca il galleggiante Colmic della Mitica Garbolino 6 m incomincia a sparire... Ferro, ed era la reginetta da mezzo chilo e passa, che, nonostante pescassi con un finale abbastanza fine dello 0.10mm Victory Trabucco, è stata salpata in pochissimo tempo.


Non pesco quasi mai le spigole, e le poche volte che le pesco o le prendo poche o non le prendo proprio, e quelle che prendo le ributto sempre perché sotto misura. Quindi non mi è mai capitato di assaggiare una spigola appena pescata da me. Questa, visto che superava il peso e la taglia minima (25 cm). Ho deciso di pulirla, di riempirla con i dovuti aromi e di assaggiarla:


Devo ammettere che, non essendo il mio pesce preferito, la freschezza delle carni si è fatta sentire subito al palato. Ciononostante, il prelievo di tale specie deve essere fatto con cautela. Sono sotto dimensionate? Si ributtano. Sono di porzione? Ok, si possono tenere, ma con cognizione di causa. Rispetto per queste bellissime predatrici che lottano contro i pesci gatto per procurarsi il cibo.

Alla prossima,

Guglielmo aka Memmo

martedì 21 luglio 2015

La danza dei cuda

Finalmente si torna in mare! E come? Con la pesca della mia vita: la traina (leggera o ultraleggera)!
Le iniziali uscite di prova con la barca (dico di prova perché quest'anno ho applicato alla mia piccola imbarcazione una serie di accorgimenti tecnici: musone di prua per salpare meglio l'ancora, sacca stagna che ottimizza lo spazio, e tanti altri piccoli dettagli che favoriscono la navigazione, ma soprattutto lo spazio di pesca) sono consistite in qualche pescata di arselle e un serra che, come al solito non sono riuscito ad allamare (da un anno a questa parte mi definisco il "cileccatore" ufficiale di serra)!

Non soddisfatto dal sotto costa, ho deciso di ritornare su spot leggermente diversi, distanti circa 6 miglia di navigazione, e fondale fangoso misto roccia e poseidonico. Le batimetriche sulle quali ho trainato variavano dai 2 ai 10/11 metri e le catture iniziali sulle batimetriche basse sono consistite in piccole occhiate che ho provveduto a rilasciare. Con l'incrementarsi della batimetrica, le catture si facevano sempre più voluminose e infine, su una decina di occhiate rilasciate perché sotto misura, ne sono uscite 15 di buona taglia. Il mio arsenale era composto da quelle canne che trovate anche citate in questo post, ma in più se ne aggiunta un'altra a dir poco devastante: la Tecnofish Aguglia 4lb, una canna da traina che ho avuto modo di acquistare alla fiera della pesca di Carrara presso Art & Pesca, di Matteo Danubio che saluto! Che dire... una purosangue per questa tecnica di pesca; è stata la padrona indiscussa della giornata, accoppiata ai sempreverdi Shimano Hyperloop 4000 RB. 

La giornata non era finita mentre stavo percorrendo l'ultima rotta. L'Hyperloop dell'Aguglia incomincia a cantare... Pensai "wow, magari sarà un sugarello visto che le zone rocciose stanno per finire e stanno iniziando quelle fangose" e invece non era così. Quando la sagoma distava quindici metri dallo specchio di poppa ho notato subito che era un cuda... Un Barracuda! Giusto il tempo di notarlo e partono anche le altre due canne! Salpo il primo, in preda all'emozione e alla gioia e vado sulla canna più lontana. La canna di mezzo poteva andare dove voleva tanto aveva il Baitrunner. Riesco a salpare anche il secondo e il terzo sfortunatamente taglia la lenza. Non mi era mai successo di imbattermi in un branchetto di Barracuda (Sphyraena viridensis) in uno spot che batto oramai da quasi 20 anni! Da non confondere con il luccio di mare (Sphyraena Sphyraena). 

Ecco a voi alcuni scatti:

Il primo imbarcato (la mia ragazza, essendo impaurita da questi pesci, è saltata dalla parte opposta della barca! Motivo per il quale la foto risulta un po' imperfetta!)

La coppia!

Una delle occhiate, ancora la taglia non è delle migliori ma cresceranno...

... un'altra occhiata! Catturata con Yo-zuri squid skirt!

Che dire... Ne sono capitate di cose insolite presso le secche della Meloria, ma queste fra tutte è la più insolita di tutti! 
Il giorno dopo successivo sono tornato per vedere se riuscivo a fare un altro incontro ma non ho ritrovato questi predatori. Probabilmente erano solo di passaggio!

Alla prossima, sempre su MemmoFishing,

Guglielmo aka Memmo




giovedì 9 luglio 2015

Cavedani universitari

Ci sono alcune pesche che non richiedono una particolare preparazione ed un eccessivo uso di tempo, e fra queste pesche c'è proprio lo spinning al cavedano! Essendo nel bel mezzo di un corso di studi per il conseguimento della laurea magistrale, non riesco a trovare molto tempo a disposizione per riuscire ad andare a pesca, allora cerco di coltivare la mia passione con pesche alternative, veloci ed estremamente divertenti!
Sinceramente non ho mai fatto grandi catture di cavedani, escluse quelle sporadiche che contavano al massimo un cavedano a volta. Con l'arrivo del caldo questi amici ciprinidi si sono letteralmente inviperiti!
In diverse battute di pesca ho fatto principalmente catture con i classici cucchiai Panther Martin, la mitica cavalletta Rebel e sempre di casa Rebel, il Bumble Bug.




Il più grande fra tutti!


Anche una Scardola non ha saputo resistere al P. Martin!





Oltre a queste immagini ho avuto modo di girare un video riguardante un paio di catture:



Alla prossima, sperando di tornare in mare!

Memmo

venerdì 22 maggio 2015

Prima il dovere e poi il piacere

Cari lettori, oggi partirò con un post un po' diverso dal solito, per raccontarvi un fatto che è accaduto il giorno sabato 11 Aprile 2015 nei pressi del lago dove solitamente pratico il bass fishing. Credo che dalla verve con la quale ho iniziato a scrivere vi siate già fatti un`idea di quello che voglio dirvi. 
Era da un bel po' che non praticavo un po' di sano bass fishing in cava e durante le vacanze di pasqua sono andato in bianco con una buonissima opportunità di pescare al lago di Chiusi (SI); potreste già immaginarvi l'immensa voglia che abbia di praticare questa pesca!
Sicché ieri, dopo diversi giorni che attendevo, decido di recarmi nel mio solito laghetto ai confini di Pisa, un laghetto di proprietà sconosciuta nel quale è concessa liberamente (per ora) la pesca. Appena sono arrivato però ho assistito ad una cosa che mi ha letteralmente fatto accapponare la pelle. Appena sono arrivato, senza nemmeno aver tirato fuori l'attrezzatura, noto un signore di mezza età evidentemente extra comunitario, per quello che ho potuto udire dalla pronuncia della lingua, che pescava a spinning. Appena sono sceso dalla macchina mi reco da lui e gli faccio la classica domanda che viene fatta tra pescatori: "ha preso niente?", lui "solo roba piccola". Mi avvicino un altro po' e vedo un secchio relativamente capiente, tipo quelli utilizzati per il contenimento della malta; mi avvicino ancora e vedo che nel fondo di questo secchio ci saranno stati una decina di persici trota neonati e qualche persico sole. Tutti morti o in procinto di esserlo. Insomma, questo qua stava trattenendo esemplari sotto misura, ed io non ho proprio saputo che fare per fermare questo scempio. Il lago, come dicevo sopra, non ha una proprietà ben definita. Si presume che sia una proprietà abbandonata di un agriturismo nelle vicinanze. Nel 2011 il comune ha investito una discreta somma di denaro per la costruzione di un impianto fotovoltaico. Spesa inutile dato che adesso risulta palesemente smantellato, abbandonato e trascinato via dal centro del lago a causa della forza idrica! In conclusione, riguardo questo lago non si hanno notizie certe, se non la visiva bellezza, la presenza di specie acquatiche talvolta rare, e la posizione facilmente raggiungibile dal centro di Pisa.
La questione più grave è il fatto che i persici trota non sono pesci nostrani; sono stati importati in Toscana intorno agli anni 60/70. Per questo motivo bisogna cercare di mantenere la specie e non portarla via come degli imbecilli solo per i propri scopi personali. Sfortunatamente, secondo alcune fonti che mi sono arrivate non è l'unico caso di questo tipo che è avvenuto in zona. Invito quelli che leggono, e che magari hanno una minima idea di come poter attuare un reato relativo a fatti del genere, di poter un minimo agire di fronte a tale scempio! Io ho evitato per due motivi: 1) non ne ho il potere 2) non voglio prendere una coltellata da certa gente. Se qualche lettore ne ha il potere, ed è interessato alla questione, per favore agisca!

Detto ciò parliamo di cose più amene... Bass Fishing! Quello serio, non quello degli s*****i! A prescindere dall'evento sopracitato, la giornata di pesca è stata molto particolare.
Inizialmente non si è verificata neanche una cattura, poi, verso la fine della giornata si è rivelata una proficuità mai assistita! Dopo vari tentativi con esche siliconiche tipo jig e gamberi non ho avuto nessun risultato. Al ché ho notato che i pesci che si vedevano sul pelo dell'acqua erano estremamente piccoli, tanto da cambiare completamente il tipo di pesca. In una situazione del genere la prima cosa che volevo provare sono stati i rotanti, però non avendo a portata di mano cucchiaini estremamente piccoli, non ho notato neanche un attacco, ma solo scarsi inseguimenti. Successivamente rovistando tra gli artificiali che mi ero portato appresso, ho trovato tra le più piccole un vecchio Mepps Mino. Dopo qualche lancio non ho notato nessun inseguimento, allora ho deciso di fare un ultimo tentativo provando un'imitazione di un Mino di colorazione e sfumature rossastre, un Rublex Alta, artificiale che, dopo i danni che ha fatto bucando ben 10 persichetti, ho riposto senza doverlo utilizzare più proprio per la sua vecchiaia (si parla di un artificiale acquistato non dopo gli anni '80 da mio padre).

Rublex Alta since 1980 (e forse anche molto prima!) killer dei bassettini



In confronto ad un Jig da 1/2 oncia...!


Oltre a questo grande artificiale, il giorno seguente ho voluto sperimentare altre tipologie di artificiali, rimanendo sempre su hard bait classiche, quali ondulanti e rotanti. I primi si sono rivelati estremamente proficui!

Anche al Krocodile ho fatto fare qualche tentativo... e hai bass è piaciuto!
Stessa cosa vale per gli ondulanti South Bend, difficilissimi da recuperare se si pesca da una piaggia alta, ma se si riesce a farli muovere correttamente diventano imbattibili!
Bass catturato dal mio amico Pietro che è riuscito ad ingannarlo con un imitazione di un Mepps Mino, avente la paletta glitterata con sfumature violacee

L`unica cosa che è mancata durante queste giornate di pesca è stata una canna ad azione più light per divertirsi al massimo con questi piccoli predatori, ma nelle prossime uscite non mancherà di certo poichè ho già provveduto a prepararla!

Alla prossima,

Guglielmo aka Memmo

venerdì 17 aprile 2015

Light rock fishing ante tempus

Parliamo di rock fishing! In questi ultimi tempi ho fatto due uscite: una in condizioni di fortissimo vento e mare mosso; un`altra in condizioni di acqua e vento calmo. Tra le due la prima è avvenuta in pieno periodo invernale, la seconda in procinto di primavera. 
La prima battuta di rock è stata una vera sorpresa. Nonostante il freddo e le condizioni avverse, in solo mezz`ora di pesca sono usciti due scorfani pescando con il pluripiaciuto Ecogear aji shokunin. 

Probabilmente il fatto che fossero così attivi significa che, in condizioni di mare mosso e acqua poco limpida, abbiano trovato rifugio in acque basse, e che appena avessero visto un'esca davanti la aggredissero subito, onde evitare di non essere affamati durante le condizioni avverse. Un`attività molto dinamica in un periodo e in condizioni sicuramente non adatte sono fattori scaturiti dalle leggi di sopravvivenza. 



Scorfano con una coda amorfa o mangiata

Cosa che non è avvenuta molto tempo dopo partendo di casa decisamente più motivato sperando in molte più catture. Le condizioni sono state molto più favorevoli, ma nonostante ciò è avvenuta soltanto una cattura, per giunta di dimensioni molto ridotte:


Ciò significa che ancora gli scorfani non fossero del tutto presenti. Se in una condizione invernale di vento forte si rifugiavano nelle acque basse all'interno del moletto, in condizioni normali ciò non è avvenuto, poiché, non essendo ancora l'acqua abbastanza calda, gli scorfani avranno stanziato in aree più profonde.
Nonostante l'apatia e la non presenza di pesci di taglia questo piccolo esemplare (talmente ghiotto da avere una crisalide vuota di un verme in bocca) è caduto sul nuovissimo Crab Marukyu, nella misura M. 

Direi che ancora l'acqua non sia abbastanza pronta per poter insidiare questo predatore, però tra un giorno e un altro lo si può incominciare a bucare alla grande! Basta solo aspettare le condizioni favorevoli e ovviamente praticando sempre il catch e release!

Alla prossima, sempre in linea!

Guglielmo aka Memmo



lunedì 24 novembre 2014

Seppie ultimo atto

A distanza di un anno ritorno a scrivere un post riguardante una delle pesche che riescono ad appassionarmi moltissimo, ovvero la pesca alle seppie dalla barca (per gli sbircioni che vogliono sapere le montature e l'azione di pesca consiglio di andare qui).

La premessa che faccio ai lettori è che quest'anno sfortunatamente per me non è stato un vero e proprio anno di seppie. Ho incominciato la loro ricerca intorno alla metà di Settembre fino ad arrivare ad Ottobre e concludendo il 1° di Novembre.

Le pescate iniziali contavano pochi esemplari, una, due, tre, massimo quattro seppie, con un caso raro di un polpo di 2 kg:


Il mese di ottobre non è stato tra i migliori, ma con l'arrivo del ponte dei morti la pescosità si è ribaltata completamente. La settimana precedente al 3 Novembre mi sono arrivate grandi notizie di grandi pescate! L'ultima volta che sono stato a pescare le seppie, ovvero il primo di Novembre sono partito intorno all'ora di pranzo e sono tornato verso le 17, ovvero il cala sole. Ho preso questi 8 esemplari...

... il 9° è entrato in un ciclo di continue abboccate e slamate ed alla fine è stato trattenuto dal mare, e va bene così... otto esemplari sono più che sufficienti per riempire e far godere i palati.

Al ritorno avevo una canna rotta ed un mulinello che, dopo tante battaglie, si era distrutto!

Dopo questa pescata la stagione della barca, è finita, ma non nego che il desiderio di ritornare a pescare questi splendidi cefalopodi è ancora vivo in me, e l'attesa di tornare ogni anno alla caccia di queste care amiche tentacolute è lunga!
Spero che qualche mio compagno di pesca che tiene sempre la barca disponibile nei pressi del mare mi imbarchi per un'altra battuta alle Sepidae!

Alla prossima,

MemmoFishing

Feniglia Ottobre 2014

Durante una settimana di ottobre, è avvenuto il ritorno alla Feniglia, e questa volta non eravamo solo io e mio babbo, bensì io mio babbo e la mia ragazza!

Lo scopo del viaggio è stato un esame di kayak marino che avrebbe dovuto superare mio babbo, ma sfortunatamente non è andato a buon fine. 
Mentre mio padre sosteneva corsi ed esami di kayak marino, io e la mia ragazza andavamo allegramente a pescare in kayak, ma se vi ricordate bene dal post The Ballad of Trachinus draco and Bothus podas io non possiedo un kayak a due posti. Al ché ho chiesto ad un socio del circolo Arnino di Marina di Pisa, e mio caro amico, il quale ringrazio moltissimo per la sua estrema disponibilità, il prestito del suo kayak: un Malibuo Two XL Fishing ormai fuori produzione, una grandissima imbarcazione per la pesca in kayak (una volta ho avuto modo di provarlo imbarcando ben tre persone, me compreso, e, con un discreto maestrale, ho chiesto se potevano rivolgere le loro gambe in acqua; risultato? Ha mantenuto la stabilità alla perfezione!).

Le pesche che abbiamo fatto io e la mia ragazza dal kayak sono state diverse, ma nessuna ha superato le nostre aspettative, sicché mi limiterò a parlare della pesca a scarroccio.
Il target #1 è stato il rombo, ma non si è assolutamente presentato. I pesci catturati e tutti rilasciati sono stati triglie e pagelli.

Una delle tante triglie

Uno dei tanti pagelletti micro

Unica mormorina 

La mia ragazza mentre guarda un veliero uscente dal porto di Marina di cala Galera 

cala sole...

... rientro dopo un bagnetto post pesca!
Speriamo in una prossima Feniglia molto più produttiva con target più precisi, ma nonostante non siano capitati i pesci delle aspettative, ci siamo accontentati di splendide visioni e girate in kayak abbastanza fuori stagione. Cosa quasi rara!

Alla prossima,

MemmoFishing